Il porto è stato utilizzato più volte in letteratura con il significato di "sicurezza".
Nel Canzoniere (1336) di Francesco Petrarca compare anche il sonetto «O cameretta che già fosti un porto» in cui la cameretta infantile viene paragonata ad un porto in cui trovare riparo.
Il sonetto esprime il dolore dell'autore per il suo amore infelice e la considerazione che la sua camera non gli offre più la pace durante le ore notturne, in cui è tormentato dalla pena per Laura e versa lacrime sconsolate: viene così rovesciato l'ideale classico del sapiente che vive nel suo isolamento e rifugge il contatto col "volgo profano" (delineato anche in opere come il "De vita solitaria"), per cui Petrarca arriva alla paradossale conclusione che proprio la folla gli consente di non abbandonarsi ai suoi pensieri e ritrovare un po' di serenità.
O cameretta che già fosti un porto
a le gravi tempeste mie diürne,
fonte se’ or di lagrime nocturne,
che ’l dí celate per vergogna porto.
O letticciuol che requie eri et conforto
in tanti affanni, di che dogliose urne
ti bagna Amor, con quelle mani eburne,
solo ver ’me crudeli a sí gran torto!
Né pur il mio secreto e ’l mio riposo
fuggo, ma più me stesso e ’l mio pensero,
che, seguendol, talor levommi a volo;
e ’l vulgo a me nemico et odïoso
(chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero:
tal paura ò di ritrovarmi solo.
Il significato del titolo ce lo spiega lo stesso Ungaretti:
La prima strofa, quindi, si riferisce al porto. Si tratta di un'immagine ben precisa, una metafora che rappresenta il nostro animo.
I primi tre versi ci dicono che quando scriviamo una poesia, andiamo a fondo nel "porto", ossia nella nostra interiorità, riuscendo a portare alla luce e a esternare ciò che abbiamo dentro a livello di ricordi, emozioni, sentimenti.
Il porto sepolto è ciò che di segreto rimane in noi, indecifrabile.
La prima strofa, quindi, si riferisce al porto. Si tratta di un'immagine ben precisa, una metafora che rappresenta il nostro animo.
I primi tre versi ci dicono che quando scriviamo una poesia, andiamo a fondo nel "porto", ossia nella nostra interiorità, riuscendo a portare alla luce e a esternare ciò che abbiamo dentro a livello di ricordi, emozioni, sentimenti.
Vi arriva il poetaE poi torna alla luce con i suoi cantiE li disperdeDi questa poesiaMi restaQuel nulla
Di inesauribile segreto.
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